Non si dimenticano.
Seconda promozione consecutiva e nella partita dove contava tutto, dove le fighette devono restare in panchina con le scarpe slacciate e dove i gladiatori non hanno paura di sbucciarsi le ginocchia, i miei giocatori c'erano.
Parliamo di momenti, parliamo di sensazioni, parliamo di gare contro amici che vedresti e rivedresti sempre, perchè l'emozione di un punto a punto è impagabile, soprattutto se contro una squadra fortissima, soprattutto se poi a vincere sono io.
Non si dimentica il capitano, che va dal suddetto amico e collega per cercare di trascinare anche lui alla promozione, non si dimentica Gandolfo Storari, che doveva essere il punto debole delle rotazioni e invece dalla panca tira fuori partite magistrali, non si dimenticano gli avversari, Repetti, Cabot, Fagundes, Martinkenas.
Non si dimenticano i grattacapi, le sclerate, gli insulti e i tentativi di distruggere lo schermo del piccì quando accadeva qualcosa di sbagliato, ma cazzo, sbagliato!
Ma soprattutto non si dimentica la semifinale di Lega Privata contro burns.
Non l'ho vista, perchè avevo altro per le mani, altro tra le braccia e ben altro e ben di meglio da guardare negli occhi.
Ci sono momenti che davvero non si dimenticano, siano questi un bacio, un abbraccio o una semplice carezza e sono quei momenti che ti fanno sentire contento di esserti svegliato oggi e non essere rimasto a letto a dormire o a mugugnare, quelli che, a modo loro, rendono la vita bella, almeno per un attimo.
E prima che la vita torni a farmi pensare che -cazzo- è una gran merda e che forse stare a letto è senz'altro meglio di uscire fuori, beh, godo.
E va bene così.