il coach e gli scout hanno il sacrosanto diritto di chiedere di allenare in un certo modo e con certi mezzi.
il manager ha il sacrosanto diritto di impiparsene.
sarebbe "unfair" dire palle da una delle due parti (coach: con L7 ci guadagni; manager: si si lo sto ppe' ffa').
le "piccole differenze" possono farci vincere un titolo o no, e il mestiere del coach è quello.
Una proposta estremamente costruttiva è che chi tanka dalla A senta il bisogno morale non di prendere un paio di mostri in II e spazzolare tutti, ma scendere in III con un L7 e un pupillo nazionale: la nazionale vince, il gioco diventa più arioso, la A non è un rifugio intimo per pochi, e tutti vissero felici e contenti (cit) e magari tra 20 stagioni abbiamo pure dati attendibili
